TRADUZIONE PROFESSIONALE
Un breve profilo storico-culturale e giuridico della Germania contemporanea. Lineamenti di storia della lingua tedesca.
di Gregorio Baggiani
Il tedesco è la seconda lingua(dopo il russo) in Europa come parlanti madrelingua e la seconda in Europa come parlanti dopo l’inglese e prima del francese. I madrelingua tedesca sono circa 100 milioni in Europa di cui circa 80 in Germania, circa 4 in Svizzera tedesca, circa 8 in Austria e varie piccole comunità tedescofone in giro per l’Europa, come in Belgio (Eupen e Malmedy), Polonia(Slesia), Russia, Romania,Ungheria, Kazachistan etc sebbene queste comunità germanofone si siano andate numericamente contraendo nel corso degli ultimi anni, dando luogo ad ondate migratorie verso la più florida economia tedesca. In Germania, a questo proposito, vige la “legge del sangue” e non quella dello jus soli,cioè se un immigrato può dimostrare di avere antenati di etnia tedesca, ha diritto ad ottenere in breve tempo la cittadinanza tedesca. Il totale assomma quindi a circa 110 milioni di individui madrelingua, cui si somma una certa diffusione del tedesco in Europa orientale dove viene parlato a causa dell’importanza dell’economia tedesca nell’area. Oltre a questo in questa lingua si sono espressi molti autori mitteleuropei anche di non madrelingua tedesca, fatto che conferisce al tedesco ancora un certo prestigio culturale per quanto riguarda la storia, la filosofia, la letteratura etc. La Germania, ed in generale tutta l’area di lingua tedesca, come è noto, ha rappresentato nel corso degli scorsi secoli un’ importante fonte di rinnovamento culturale in campo culturale con nomi come Wolfgang Goethe, Thomas Mann, Sigmund Freud, Immanuel Kant, Theodor Wiesengrund Adorno, Robert Musil, il filosofo Jurgen Habermas, Friedrich Nietsche, Max Weber, etc. soltanto per ricordare gli autori più celebri che consentirono alla Germania di fregiarsi del titolo di Kulturnation, cioè di nazione che ha fatto in passato della cultura umanistica un suo punto di forza con termini quali Entzauberung o “disincanto del mondo” che alla fine del 19° secolo indicavano un’avversione della alta cultura umanistica (che si esprimeva attraverso una lingua colta, la Bildungssprache), nei confronti della tecnologia e della scienza in generale perché quest’ultima avrebbe decretato di fatto la fine della società tradizionale e dei suoi valori provocando nell’individuo un pericoloso fenomeno di Entfremdung o di alienazione rispetto ad un contesto sociale sempre più frammentato che rispecchiava in pieno quella “paura della modernità” (Angst der Moderne) diffusasi in Germania alla fine del 19° secolo e durante la prima metà del 20°. A ciò rimanda la famosa distinzione manniana tra Zivilisation, l’arida civiltà economico-industriale e la Kultur, la cultura umanistica amante del bello e dei più nobili valori spirituali, tra Gemeinschaft, o comunità legata da vincoli culturali, religiosi ed etnici e la Gesellschaft, o, più polemicamente, la Leistungsgesellschaft, cioè la società competitiva composta da individui che entrano in relazione tra di loro a scopo esclusivamente economico o commerciale e che quindi, secondo l’ideologia conservatrice radicatasi tra gli intellettuali in Germania alla fine del 19° secolo, avrebbero segnato il definitivo tramonto dell’Occidente (Abendland) inteso come unità culturale e storica venutasi a formare nel corso di quasi due millenni di storia. Di qui il particolare percorso storico–politico-istituzionale tedesco che fino alla sconfitta del nazismo prese il nome di Sonderweg cioè via speciale, ma che oggi è definitivamente rientrato nell’alveo dello Stato liberaldemocratico di matrice europea occidentale, sebbene alcune peculiarità culturali e politico-istituzionali continuino, come avviene anche in altri Paesi europei, a differenziarlo dai suoi omologhi occidentali. Questo retaggio storico-culturale che porta a concepire l’individuo di lingua tedesca quale intrinsecamente appartenente alla Gemeinschaft, cioè ad una comunità legata solidarmente al suo interno da motivi etnici culturali e linguistici, si ripercuote ancora oggi fortemente all’interno della società tedesca nell’ambito dell’integrazione dello straniero poiché, seppure non ufficialmente, le caratteristiche culturali etniche e linguistiche di un individuo giocano un ruolo importante nel suddetto processo di integrazione. Il riferimento alla Volksgemeinschaft o “comunità popolare” durante il nazionalsocialismo si riferiva al popolo dal punto di vista della lingua dei costumi e dell’etnia, cioè secondo la formula arcaica del “Blut und Boden” cioè della “terra e del sangue” che si ritrova ancora oggi in formazioni politiche di estrema destra caratterizzate ancora oggi da un’impronta decisamente conservatrice e xernofoba come Alternative fur Deutschland. Questi elementi etnici e linguistici, la cosiddetta Leitkultur, cioè quella dominante tedesca, secondo alcuni esponenti politici del partito conservatore CDU-CSU continuano ad avere la loro importanza all’interno della società tedesca, nonostante la recente messa in discussione,soprattutto da parte dei Verdi, di concezioni della cittadinanza legate ai suddetti criteri etnici e linguistici e l’ormai avvenuto superamento dialettico della colpa morale e politica rappresentata dal passato nazista (Vergangenheitsbewältigung-Schuldfrage) abbiano reso la Germania di oggi un Paese autenticamente democratico e rispettoso di una concezione multilaterale e democratica dei rapporti internazionali tra gli Stati, in primis l’integrazione europea che ha portato al graduale riavvicinamento dei rispettivi sistemi giuridici con gli altri Stati europei(cfr. quindi a questo proposito la mia Tesi di Laurea sulla riunificazione tedesca ed il Dottorato: ) ed ha quindi ovviamente portato a dismettere ed a relegare nel passato, definitivamente, termini- vagamente minacciosi- come Zwischeneuropa, cioè “Europa di mezzo”, cioè i Paesi ed i territori tra Berlino e Mosca, Alleingang o “unilateralismo” che nell’ accezione storico-politica del secolo scorso indicavano una mai sopita aspirazione della Germania a dominare economicamente e politicamente ( il famigerato Drang nach Osten) le terre che si estendevano ad est di Berlino e ad ovest di Mosca, ma all’interno delle quali il tedesco esercitava anche un ruolo di lingua di comunicazione, ancora prima che politico, e soprattutto di grande e prestigiosa/indiscussa influenza culturale (Ausstrahlung), diffusasi oltre che attraverso canali di tipo culturale anche attraverso la presenza dei migranti tedeschi (Aussiedler) nelle zone dell’Europa centro-orientale occupate da popolazioni slave. A questo proposito, dal punto divista strettamente culturale e letterario, va, giocoforza, fatto riferimento al grande ruolo avuto dalla Vienna di fine Ottocento che, con il suo lugubre presentimento della fine politica dell’impero austroungarico, -schiacciato da Potenze militarmente ed economicamente molto più forti e dal nazionalismo interno-, come entità storica, fuse questo senso di angosciosa quanto crepuscolare attesa della fine di un vecchio mondo ormai al tramonto (Dämmerungsgefühl)/Weltuntergangsstimmung) con un’esplosione letteraria(Arthur Schnitzler, Stefan Zweig, Karl Kraus), quasi senza paragone nella storia della cultura mondiale, in un’effervescente e magnifica creazione di tipo culturale, in particolare di tipo letterario, oltre che pittorica o musicale, che funse da rifugio dalle tempeste che si addensavano sul vecchio Impero con una sorta di “Weltflucht” o fuga dal mondo e quindi rifugiandosi in un mondo protetto dalla realtà “Fluchtwelt”.
La Germania della prima metà del Novecento ci ha quindi lasciato in eredità un lessico politico con termini a forte caratterizzazione ideologica quali Feindbild o anche l’”inimicizia ereditaria”(Erbfeindschaft) nei confronti della Francia dei primi del Novecento (costruzione dell’“immagine del nemico” caratterizzata in senso fortemente ideologico e quindi prevalentemente negativo) “Gleichschaltuung” o “sincronizzazione” dei mezzi di comunicazione rispetto al volere dello Stato durante il regime nazionalsocialista, termine coniato dal Ministro della propaganda Joseph Goebbels o Lebensraum (spazio vitale),Grossraumwirtschaft, termine coniato dal giurista ed ideologo nazionalsocialista tedesco Carl Schmitt, (cioè l’economia del grande spazio dominato dalla Germania nazionalsocialista e dai suoi oligopoli industriali) che oggi, per ovvi motivi, non viene più utilizzata o che viene utilizzata in un contesto ideologico e politico completamente diverso e depoliticizzato rispetto all’epoca in cui questi termini avevano un uso corrente nel discorso politico e politologico tedesco. Il linguaggio letterario, (ed in parte anche quello politico), della fine dell’Ottocento e dei primi decenni del Novecento fino alla Prima Guerra mondiale, è stato quindi caratterizzato, a seconda del periodo di riferimento, da una sorta di visione prettamente apolitica e conservatrice della società in cui il cittadino- suddito o Untertan era sempre soggetto all’autorità dello Stato, un suo docile esecutore, ( anche il ceto intellettuale appoggiava implicitamente o esplicitamente la politica autoritaria messa in atto dallo Stato ), la nota “machtgeschützte Innerlichkeit” o “introversione protetta”, fino ad una – a partire dei primi decenni del Novecento e soprattutto dopo la Prima Guerra mondiale- crescente politicizzazione e radicalizzazione del discorso politico, cui segue negli anni ‘30 una “trasmutazione dei valori” civilizzatori (Wertewandlung)o Wertumkehung (“rovesciamento dei valori”) che si esprimevano attraverso la terminologia di matrice prevalentemente nazionalsocialista cui abbiamo accennato più avanti che portava a valorizzare di più l’esperienza sensoriale e di vita (Erlebnis) che quella puramente intellettuale, tendenza già del resto evidenziatasi a partire da fine Ottocento con la filosofia nietschiana o la “filosofia della vita”(Lebensphilosophie) che contrastava implicitamente,, ma anche esplicitamente, una filosofia di stampo hegeliano, ma di sinistra, che credeva nello sviluppo della civilizzazione tecnica ma anche della Razionalità umana(Vernunft in senso kantiano) che avrebbe inevitabilmente portato al Progresso storico(Fortschrittsglauben) dell’Europa e forse dell’intera umanità. Negli anni Cinquanta e Sessanta l´identità tedesca-federale si reggeva essenzialmente su quattro pilastri : la detematizzazione del recente passato ed una definizione astorica della propria identità, un forte orientamento verso i valori occidentali, e ultimo ma non da ultimo un forte orgoglio per le proprie prestazioni economiche. A questo proposito il filosofo Jürgen Habermas ha coniato un termine assai appropriato per descrivere il fenomeno : nazionalismo del marco. Nel suo scritto egli definisce in modo equilibrato e convincente la formazione di questo particolare sentimento nazionale.Il nazionalismo del marco viene ad essere concepito come “Ersatz”, come sostituto dei valori nazionali andati perduti in seguito alla sconfitta. Esso diviene il simbolo della ricostruzione,”Wiederaufbau”, materiale e morale,e del nuovo attaccamento della Germana ai valori democratici occidentali (Westbindung) e quindi al legame con il Westen, termine politologico che appunto designa l’Occidente inteso soprattutto come sistema politico fondato sul libero mercato ed un sistema liberal-parlamentare. . A questo complesso di avvenimenti si può fare risalire l´attaccamento emotivo della popolazione tedesca al DM, moneta che incarna appunto valori di solidità, buona amministrazione economica e concordia sociale (Mitbestimmung o concertazione tra le parti sociali). Ma i presupposti che avevano contribuito a costituire l´identità nazionale tedesca negli anni Cinquanta e Sessanta sono poi lentamente venuti meno. Il Sessantotto volle puntare i riflettori sulle colpe dei padri (Schuld) e sulla loro rimozione o “Verdrängung”, (termine che deriva dal contesto della psicologia), sulla struttura della società autoritaria(Adorno, Marcuse che sono tra i fondatori della cosiddetta Scuola filosofica di Francoforte) e sul “conferimento di senso”(Sinnstifung) dell’uomo nel contesto contemporaneo post-capitalistico e sul fallimento della tecnica quale unico strumento per comprendere l’intera dimensione umana (Versagen der Technik), promovendo cosi una profonda riflessione sulla società contemporanea e sulla storia nazionale, e l´inizio di una ripresa dei rapporti ed una riconciliazione con i Paesi dell´Est. A ciò si aggiunse il fatto che per la prima volta all´inizio degli anni Settanta l´opinione pubblica tedesca cominciò a percepire una certa divergenza con la potenza egemone(Schutzmacht) americana ( per egemonia si intende generalmente la leadership di un Paese su altri, non la dominazione più o meno tirannica di un Paese su altri.), soprattutto durante la guerra del Vietnam, e avvenne di conseguenza un certo distacco. Contemporaneamente il rafforzamento dell´idea europea portò allora ad un relativo riaccendersi della domanda sull´identità nazionale, che tentava di trovare un equilibrio tra la visione essenzialmente nichilista dell´estrema sinistra e la visione tradizionalista e potenzialmente reazionaria dei conservatori. Il quesito fondamentale che ci si poneva era se il senso di identità nazionale dovesse comprendere l´intera Germania, vale a dire la sua storia, la sua tradizione linguistico-culturale, il suo sviluppo economico etc,oppure soltanto la Repubblica Federale, anche prescindendo dai suoi dati prepolitici e tenendo conto del suo valore normativo dal punto di vista costituzionale, il cosiddetto “patriottismo costituzionale”,”Verfassungspatriottismus”,secondo il quale la nazione deve prescindere dai dati etnici, religiosi e culturali per trasformarsi in una “Staatsbürgernation”,in una nazione di “citoyens”, di “cives” che avrebbe superato per sempre ciò che lo storico tedesco Helmuth Plessner negli anni Cinquanta chiamò la “Nazione in ritardo” (verspätete Nation) a causa del fatto di avere assunto soltanto dopo il 1945 un’identità ed una costituzione, seppure provvisoria , di tipo democratico ed avere messo quindi in secondo piano l’importanza del fattore etnico e linguistico in favore di uno più squisitamente di tipo politico. A tutela della Costituzione e dei suoi valori, esiste il BND( https://www.facebook.com/SicherheitsdienstBND ) o Servizio Informativo Federale che ha il precipuo scopo di proteggere lo Stato tedesco, i suoi valori fondanti (Grundrechte) ancorati nella Costituzione (Verfassungsschutz) (da attacchi terroristici, estremistici o comunque fondati da un’ideologia, visione del mondo(Weltanschauung) od un patrimonio ideologico (Gedankengut) fondato su valori estremistici, razzisti contrari alla Costituzione (verfassungswidrig)Ecco il link sull’indagine sull’estremismo di destra e la “xenofobia o Ausländerfeindlichkeit causata da un’eccessiva presenza di stranieri che a detta dei gruppi più estremisti finirebbe per annacquare/diluire o soffocare le più autentiche tradizioni culturali(Brauchtum) e persino razziali e genetiche (Erbgut)del popolo tedesco cioè attraverso un progressivo aumento della presenza di stranieri sul territorio tedesco, concetto espresso quindi con il termine di Überfremdung, soprattutto da parte di popolazioni di fede e cultura islamica. Essi difendono quindi la “ civiltà occidentale”(die abendländische Kultur) intesa principalmente come eredità culturale cristiana, non la civiltà occidentale intesa come “comunità politica e giuridica anche di tipo valoriale” ossia “Der Westen”, anzi si mostrano spesso risolutamente contrari ad essa spesso per una “deoccidentalizzazione”(Entwestlichung) politica della Germania in favore di un pieno recupero dell’indipendenza dello Stato nazionale e dello spostamento del suo baricentro politico ed ideologico verso est, che riguarda sia le forze di destra che di sinistra che hanno sempre oscillato verso una posizione neutralista e collaborativa con la Russia (lieber rot als tot– meglio rossi che morti era lo slogan della sinistra tedesca durante la Guerra Fredda o anche “Wandel durch Annährung”– il “cambiamento mediante l’avvicinamento” che prevedeva un cambiamento del regime sovietico attraverso l’ intensificazione degli scambi commerciali e del dialogo politico tra Germania occidentale e Unione Sovietica) allontanandosi quindi in una qualche misura dall’Occidente liberal-democratico politico in preda alle difficoltà legate alla difficile transizione e trasformazione in atto di un sistema capitalistico globalizzato che aveva caratterizzato la prima fase di occidentalizzazione( Verwestlichung) della Germania occidentale nei primi anni Cinquanta e Sessanta, periodo che aveva fatto seguito al periodo della sconfitta e della rieducazione(Umerziehung) ai valori democratici del popolo tedesco. Di qui l’insorgenza di un potenziale problema per la stabilità e la sicurezza del carattere democratico dello Stato caratterizzato dall’ordine costituzionalmente previsto(Grundordnung), specialmente nell’ex Germania est, dove la vita politicamente controllata, ma relativamente sicura in termini economici e sociali aveva prodotto lo “ sdoppiamento “ o “ doppio binario”(Zweigleisigkeit) del cittadino che si era adagiato su alcune piccole certezze di tipo economico che l’avvento della riunificazione(Wende) ha poi cancellato quasi del tutto con l’avvento del mercato e soprattutto con l’afflusso di immigrati provenienti da diversi contesti culturali, soprattutto quindi dal contesto islamico, provocando così una crescita esponenziale della xenofobia tra la popolazione tedesco-orientale, (fenomeno speculare e contrario rispetto alla tanto propagandata “Amicizia tra i popoli” o “Völkerverständigung” instillata a forza nella popolazione tedesco orientale durante gli anni di esistenza della DDR nell’ambito dell’“internazionalismo socialista”),già intimamente impaurita dalla difficoltà di doversi abituare alla competitiva economia di mercato venuta dall’ovest. .I partiti di estrema destra, trovano quindi nella ex Germania orientale un terreno fertile in favore, se non di un’aperta ed esplicita esaltazione del passato nazionalsocialista, almeno di una sua relativizzazione e contestualizzazione nel più ampio corso della storia tedesca piuttosto che assurgere a permanente condanna, a “macchia indelebile” della Germania per il suo passato, un “passato che non passa” (eine Vergangenheit die nicht vergeht) Ecco quindi il link : https://netzpolitik.org/2019/wir-veroeffentlichen-das-verfassungsschutz-gutachten-zur-afd/?fbclid=IwAR0B6Y-733iUGxKOkfdmI4_aPZ02lgZng3VwP99rVvb3RSbod1p6OinoZi4
Fino alla Riunificazione, la popolazione tedesco-occidentale si era riconosciuta essenzialmente nei valori della Costituzione. Dalla Riunificazione in poi, ormai a livello pan-tedesco e quindi dopo l’esperienza della nachholende Revolution di conio habermasiano, cioè il sostanziale adeguamento della Repubblica Democratica tedesca alla legislazione della Repubblica Federale, l´unico simbolo di integrazione tra le due Germanie sembra essere stato il cosiddetto “ nazionalismo del marco” e più precisamente il marco concepito come elemento salvifico da parte della irretita popolazione tedesco- orientale e come simbolo di stabilità e di forza da parte di quella occidentale.(Wirtschaftsnation) di cui il Mittelstand, traducibile come “ceto medio produttivo” che produce beni e servizi nell’ambito di aziende di piccole e medie dimensioni,oltre alla grande industria, o Konzerne costituiscono la spina dorsale. Questo fideismo nelle virtù del marco ha però portato l´opinione pubblica tedesca, ed in parte l´elite politica e finanziaria, ad un atteggiamento di “razzismo monetario”, che porterebbe ad escludere i Paesi dal bilancio statale disastrato dall´adesione all´UEM, in particolare l´Italia, ma anche Spagna, Portogallo,Grecia, cioè i Paesi mediterranei. La Germania a partire dagli anni Novanta e Duemila si è di nuovo dovuta confrontare con l’aspetto multidimensionale della potenza o anche della leadership che si esprimeva fino ad allora nella dicotomia “Machtvergessenheit “(“Angst der Macht” o “timore della potenza”) e “Machtbesessenheit cioè in “oblio della potenza” e “ossessione della potenza”, cioè il passaggio da un atteggiamento relativamente remissivo fino alla Riunficazione, anche se relativamente assertivo mano a mano che il suo ruolo economico cresceva , fino all’acquisizione definitiva e riconosciuta a livello europeo del proprio strapotere economico –finanziario e normativo e quindi fino all’allargamento della potenza politica e persino militare dei nostri giorni che richiede però un avanzamento concettuale, cioè una condivisione od un pooling delle risorse politiche ed economiche allargate anche agli altri Stati europei, come riconosciuto lucidamente anche dalla Cancelliera tedesca Angela Merkel, fino a parlare di un continente unito sotto la parziale responsabilità della Germania nella creazione (Mitgestaltung) di un nuovo soggetto politico dotato di “actorness” riconosciuta a livello internazionale. Fino alla fine della Seconda Guerra mondiale la cultura e la lingua tedesca si irradiavano in quasi tutta Europa, in particolare in Europa centrale, orientale e del nord. Dopo la fine della Seconda Guerra mondiale la conoscenza del tedesco ha perso terreno in Europa, ma la sua conoscenza resta ancora discreta nelle suddette aree, sebbene meno di un tempo poiché l’inglese è diventata la lingua franca a livello mondiale. Il tedesco resta tuttavia ancora importante, se non fondamentale, per accedere alla lettura di opere di storia, di politologia, di diritto, di filosofia, filologia, archeologia e storia dell’arte. Una buona conoscenza di questi argomenti e del loro lessico specialistico conferisce ovviamente al traduttore una “marcia in più” nella traduzione di testi provenienti dall’area germanofona. Il tedesco riveste un ruolo speciale in Europa, in particolare per quanto riguarda il commercio, in cui la Germania ha un ruolo particolarmente importante in Europa e nel mondo. Proprio a questo motivo è dovuta la grande diffusione del tedesco dal punto di vista del commercio con l’Italia poiché la Germania per l’Italia rappresenta il primo partner. A questa si aggiungono, seppure in maniera soltanto secondaria, Austria e Svizzera che rappresentano pur tuttavia una fetta non trascurabile del mercato della traduzione in lingua tedesca. Ciò è ulteriormente aumentato con la liberalizzazione delle professioni e la libertà di stabilimento in altri Paesi della UE poiché è aumentato il numero delle transazioni giuridiche e quindi le necessità di traduzione della documentazione attinente. Questo tipo di traduzione necessita, oltre che di un’ottima conoscenza del tedesco, anche di un’ottima conoscenza del contesto giuridico ed istituzionale tedesco che adesso introdurrò, almeno a grandi linee.
Lo Stato tedesco ed i suoi organi istituzionali.
La Repubblica Federale tedesca o Bundesrepublik Deutschland, secondo la dizione ufficiale in tedesco, è stata fondata nel 1949, sulle macerie del Terzo Reich e ha rappresentato un tentativo di introdurre in Germania di una Costituzione di tipo liberale che aiutasse il Paese a superare la terribile esperienza della dittatura nazista e della guerra attraverso l’attribuzione al cittadino di diritti molto estesi per l’epoca e che tuttora influenzano in una qualche misura la costruzione europea per quanto riguarda i diritti di cittadinanza che nella Costituzione tedesca stessa vengono definiti intangibili. In essa lo Stato diventa compiutamente democratico (Rechtsstaat o Stato di diritto, basato sulla Costituzione o Grundgesetz, o “legge fondamentale” che aveva trovato una sua prima compiutezza durante la Repubblica di Weimar poi affossata dai nazisti nel 1933) ed il Codice Civile assume nuovamente un’importanza decisiva nel senso che lo Stato è comunque tenuto al rispetto dei diritti di proprietà dei cittadini e dei loro diritti come persone. Il Codice Civile tedesco si chiama BGB, acronimo di Burgerlichesgesetzbuch, ossia il codice contenente le leggi federali in materia civile e regola i rapporti economici e giuridici tra i cittadini. Ne esiste una traduzione in italiano a cura del Prof. Salvatore Patti. Oggi la Germania rappresenta però il Paese più importante soprattutto nel settore dell’economia e ciò si riflette anche nell’uso della terminologia specifica che caratterizza il settore economico, il Wirtschaftsdeutsch o tedesco del settore economico. La Germania è uno Stato compiutamente federale con 16 Länder di cui Berlino, Brema ed Amburgo dispongono di un proprio particolare status giuridico nell’ambito di una Federazione suddivisa in 16 Länder (regioni federali) ed il Bund, il Governo Federale, cioè lo Stato centrale che si occupa di materie di stretta competenza statale come Difesa, Esteri ed economia a livello nazionale, mentre le altre competenze, per lo più di tipo amministrativo, ma anche la scuola, sono assegnate generalmente alle regioni. In Germania il senso dell’appartenenza locale e regionale, la Heimat, è quindi molto forte. La Germania rappresenta la più grande economia europea con poco meno del 30% circa del prodotto interno lordo dell’intera Unione Europea, ed è quindi, anche per questo motivo, concepita in Germania, almeno a livello retorico, come una “Schicksalsgemeinschaft”, cioè una “comunità di destino” ed una “Wertgemeinschaft” cioè una “comunità di valori”, anche se in alcuni casi i comportamenti pratici si discostano dalle parole e dalle dichiarazioni ufficiali, a volte intrise di retorica. I suoi organi più importati a livello federale sono il Senato, diviso in Bundestag (Assemblea federale) e il Bundesrat (Camera delle regioni) che rappresentano l’unitarietà dello Stato ed al tempo stesso la sua articolazione in senso fortemente federale che appare evidente quando si pensa che la Corte Costituzionale (Verfassungsgericht), massimo organo giurisdizionale tedesco, è situata a Karlsruhe e non a Berlino ed è responsabile delle sentenze che riguardano la vita dello Stato nel suo complesso. La Baviera è dotata di uno statuto giuridico che le concede una forte autonomia ed è orientata generalmente in senso conservatore, con un forte senso di autonomia regionale rispetto al resto della Germania. Il principale partito bavarese è la conservatrice CDU.
L’importanza dei rapporti commerciali e giuridici italo-tedeschi.
Nonostante il fatto che i rapporti politici italo-tedeschi abbiano perso il livello di parità che li aveva caratterizzati per molti anni e che si sia quindi manifestata quella che il politologo Gian Enrico Rusconi ha chiamato significativamente “schleichende Entfremdung”, cioè un’”estraniazione strisciante” dovuta all’aumentato differenziale (Machtgefälle) del potenziale economico e quindi politico tra Italia e Germania, i rapporti economici tra i due Paesi continuano ad essere molto rilevanti.
La Baviera è la più importante regione cattolica della Germania, seguita a distanza dalla Germania sud–occidentale, cioè la Renania che ha per capitale Colonia. Monaco è uno dei principali centri tecnologici in Germania e dove, per ovvi motivi geografici, risiede una folta comunità italiana di imprenditori del settore industriale manifatturiero e di trasformazione (verarbeitende Industrie), lavoratori e ristoratori e quindi anche una folta comunità di studi legali italo-tedeschi specializzati nella risoluzione di controversie giuridiche transnazionali(pensionistiche, ereditarie, di lavoro etc) che possano riguardare divorzio tra due cittadini di nazionalità rispettivamente italiana o tedesca, ma anche questioni ereditarie, fusioni e acquisizioni aziendali transnazionali che sono regolate dal diritto commerciale,(Handelsrecht), matrimoni e divorzi tra cittadini di nazionalità italiana e tedesca che sono regolati dal codice civile dell’uno o dell’altro Paese, fatto che può portare in alcuni casi a problemi di tipo legale perché le legislazioni nazionali non sempre coincidono. Quindi, benché l’unificazione europea abbia indubbiamente provocato un ravvicinamento tra le legislazioni dei due Paesi, permangono tuttavia notevoli differenze tra i Codici civili, entrambi basati sulla tradizione romanistica del diritto. L’uno, quello italiano, privilegia tradizionalmente, ad esempio, nel diritto testamentario, i diritti della famiglia del defunto, l’altro quello tedesco, (Erbrecht) concede maggiore libertà di scelta al testatore(Erblasser)di come disporre dei suoi beni (cfr. ad esempio il sito http://www.italienischesrecht-rechtsanwaltskanzlei.de/diritto-civile.htm ,mia traduzione, visibile anche nella sezione “Lavori svolti”). Stesso discorso vale per il diritto matrimoniale,(Eherecht) residuo forse della tradizione cattolica italiana, in cui le pratiche di divorzio(Scheidungsrecht) sono più lunghe e gravose rispetto a quanto avviene invece in Germania e avvantaggiano decisamente l’ex moglie che abbia dei bambini. Anche le pratiche legali relative all’acquisto di una seconda casa in Italia da parte di acquirenti di nazionalità tedesca costituiscono una parte importante del mercato immobiliare italiano. Sono quindi numerosi, grazie al diritto di insediamento garantito dalla legislazione europea, gli studi legali ed immobiliari italo-tedeschi e le associazioni di proprietari immobiliari tedeschi che si occupano con profitto della gestione legale di questo specifico settore immobiliare che si occupa soprattutto della vendita di immobili o della loro locazione in conformità ad un contratto firmato secondo il diritto di locazione italiano o quello tedesco (Pachtrechtvertrag) o anche della loro edificazione in conformità al diritto edilizio italiano o tedesco (Baurecht). Bisogna ricordare che i tedeschi amano certamente molto l’Italia dal punto di vista artistico e gastronomico, ma ne temono in concreto alcuni aspetti non sempre entusiasmanti, come a esempio le note deficienze del sistema giudiziario nel suo complesso, non sempre contrassegnato da una particolare efficienza e affidabilità. I tedeschi temono gli alti tassi bancari e le inefficienze burocratiche e gli improvvisi cambiamenti legislativi che riguardano il settore immobiliare. Lavorando con la clientela tedesca il traduttore italiano rimane piacevolmente sorpreso per il fatto che generalmente il criterio principale per cui si viene valutati è la qualità del lavoro svolto e non il suo costo che diviene per la clientela tedesca un elemento relativamente secondario. Ad avere importanza per la clientela tedesca è la qualità del lavoro svolto, la sua Gründlichkeit, cioè la sua serietà, accuratezza ed obbiettività(Sachlickeit) dovute ad un serio approfondimento della materia in oggetto, cioè del contesto giuridico definito che utilizza una sua terminologia tecnica specifica che si chiama appunto tedesco specialistico o Fachdeutsch.
Monaco di Baviera è la città che ha maggiori rapporti con l’Italia, in particolare a causa della sua notevole vicinanza geografica. In particolare, sono assai importanti i suoi rapporti economico-commerciali con Lombardia e Veneto ed in particolare con Milano e Verona ed il Friuli dove, non a caso, l’interscambio commerciale con la Germania e l’Austria è tuttora molto forte. Gli investitori tedeschi preferiscono investire generalmente al nord, ed in particolare a Milano,(vedere ad esempio la Camera di Commercio Italo-Germanica http://www.ahk-italien.it/it/) perché geograficamente più vicino alla Germania e perché il locale tessuto imprenditoriale si dimostra generalmente più interessante commercialmente rispetto al sud d’Italia,logisticamente lontano e non sempre dotato delle necessarie infrastrutture necessarie al commercio. Basta vedere a questo proposito l’alta concentrazione di industrie e società commerciali tedesche presenti a Milano ed in generale in tutto il territorio lombardo. Tutta la Valle dell’Adige, Bolzano e Trento comprese, hanno storicamente rapporti molto forti con Germania ed Austria, cui si aggiungono anche legami culturali riscontrabili ancora oggi. Essi si manifestano nella lingua, ma anche nella cucina e nei prodotti della tavola che presentano indubbiamente diverse somiglianze tra loro. L’Alto Adige, a sua volta, benché spesso controvoglia, rappresenta quindi un importante elemento di congiunzione regionale, anche linguistico, tra mondo tedesco e mondo italiano. Lì infatti ha sede la Casa Editrice Athesia che si occupa dell’edizione di prestigiosi testi giuridici bilingui (Codice civile, Codice di procedura civile) quest’ultimo in Germania è chiamato ZPO, Zivilprozessordnung. Il tedesco dell’Alto Adige presenta comunque alcune specificità rispetto al tedesco standard o Hochdeutsch.
Materiale per la traduzione di tipo generale e specificamente per il settore giuridico.
Dizionari bilingui
Dizionario Sansoni DE<>IT edizione media e grande
Dizionario Zanichelli DE<>IT
Dizionario Paravia DE<>IT
Tedesco tecnico
Dizionario di tecnica e scienze applicate tedesco<>italiano
Zanichelli Langhenscheidt
Grande dizionario tecnico tedesco<>italiano Hoepli
Dizionario tecnico tedesco<>italiano Garzanti
Tedesco giuridico e economico commerciale
Troike Strambaci Hilfrich Mariani
Conte Boss dizionario giuridico tedesco<>italiano
Giulio Taino il tedesco dell’economia
Dizionario dell’economia Hoepli tedesco<> italiano
Haring- Bruzzichini Vocabolario economico, commerciale e finanziario Editore Oldenbourg Verlag
Linhart/Morosini Dizionario Giuridico DE<>IT C.H. Beck Helbing Lichtenhahn Manz
Ø I Codici attualmente disponibili sul mercato tradotti da giuristi bilingui, sono: il Codice Civile tedesco (Bürgerliches Gesetzbuch,) di Salvatore Patti, il Codice di Procedura Civile tedesco (Zivilprozessordnung) dello stesso Autore e due edizioni bilingui degli stessi Codici editi dalla Casa Editrice di Bolzano Athesia.E’ ovvio che il possesso dei libri di diritto ,sia italiani che tedeschi, (privato, pubblico, internazionale, commerciale etc) e soprattutto dei Codici bilingui rappresenta un valido elemento di aiuto per il traduttore per quanto riguarda la specifica terminologia legale. In questo modo il traduttore coscienzioso può mettere a punto specifici glossari giuridici che rendano impeccabile la traduzione giuridica dal punto di vista terminologico e concettuale. Durante il processo traduttivo deve essere impiegata particolare attenzione nella scelta stilistica, terminologica e filologica in quanto parte determinante della correttezza della traduzione. L’accurata e precisa ricerca terminologica e contestuale rappresenta almeno l’80% del valore complessivo della traduzione stessa. Infatti l’esatta e corretta individuazione del relativo contesto giuridico e dell’istituto giuridico in questione si rivelano determinanti per la corretta interpretazione/ermeneutica e traduzione del testo giuridico.Per questo motivo disporre di un adeguato e specifico database della terminologia giuridica si rivela fondamentale per la corretta riuscita del lavoro di traduzione di un testo giuridico dal tedesco all’italiano.I settori della traduzione giuridica sono generalmente i seguenti.
Bürgerliches Recht- Diritto civile
Energierecht-Diritto dell’energia
Europarecht-Diritto dell’Unione Europea
Geistiges Eigentum- Diritto della proprietà intellettuale
Gesellschaftsrecht- Diritto societario
Handelsrecht- Diritto commerciale
Internationales Privatrecht- Diritto internazionale privato
Kapitalgesellschaftsrecht- Diritto delle società di capitali
Kapitalmarktrecht- Diritto del mercato dei capitali
Öffentliches Recht -Diritto pubblico
Patentrecht- Diritto brevettuale
Umwandlungsrecht- Diritto della trasformazione giuridica societaria
Urheberrecht – Diritto d`autore
Verfassungsrecht – Diritto costituzionale
Wettbewerbs- und Immaterialgüterrecht-Diritto della concorrenza e dei beni immateriali
Wirtschaftsrecht- Diritto dell‘economia
Wirtschaftsstrafrecht- Diritto penale dell‘economia
Per l’approfondimento della terminologia giuridica può dimostrarsi importante, se non indispensabile, il dizionario monolingue Creifelds edito dalla Casa Editrice C.H. Beck ed il Köbler edito dall’editore Vahlen. I codici giuridici bilingui possono a loro volta rivelarsi di grande utilità per quanto riguarda l’apprendimento della terminologia e dello stile della corretta traduzione del settore giuridico. Per quanto riguarda i dizionari monolingue i due migliori e più diffusi in commercio sono il Wahrig ed il Duden che permettono di trovare la spiegazione ed il significato di una data parola in lingua originale. Ad esempio il termine italiano “interpretazione” di un dato fenomeno(Erscheinung) od avvenimento ha una traduzione tedesca con il termine “Deutung”, mentre l’interpretazione di un testo scritto ha il suo corrispondente nel termine tedesco “Auslegung”, differenza che i dizionari monolingue mettono bene in evidenza. Il termine “diritto” a sua volta ha in tedesco due possibili tipi di traduzione a seconda se si tratti di un diritto astratto e generale, cioè “Recht” oppure “Anspruch” se si tratti di un diritto personale specifico e concreto, Besitz o Eigentum nel caso si tratti rispettivamente di possesso o di proprietà, Verantwortung o Haftung nel caso si tratti di responsabilità intesa in senso generale oppure di responsabilità giuridica.. “Aufhebung” nel linguaggio giuridico può significare l’annullamento, la cassazione o la sospensione di una sentenza giuridica, l’abrogazione di una legge, mentre nel linguaggio storico-politologico può significare il definitivo superamento di una determinata fase storico-politica ed il passaggio ad una successiva(cfr. http://it.bab.la/dizionario/tedesco-italiano/aufhebung ).E’inoltre consigliabile compulsare un dizionario italiano del settore giuridico e metterlo a confronto con i suoi omologhi tedeschi indicati sopra. Ovviamente, non sempre tutto questo materiale risulta essere necessario, in particolare per un traduttore alle prime armi, però nel corso della propria carriera l’attrezzatura tecnica può dimostrarsi importante, se non indispensabile, nel caso di traduzioni particolarmente tecniche come quelle richieste dagli studi legali o dalle istituzioni economiche e finanziarie, settori notoriamente esigenti, ma che remunerano bene chi si dimostra in grado di eseguire una traduzione di un buon od eccellente livello qualitativo. Nella maggior parte dei casi è possibile infatti possibile trovare lo stesso istituto giuridico anche nella legislazione dell’altro Paese, anche se con alcune differenze di utilizzo dello stesso. Termini tecnici italiani come “tacita accettazione”(stillschweigende Annahme)“capace di intendere e di volere”(zurechnungsfähig) “esecuzione coatta” (Zwangsvollstreckung), o “rapporto fiduciario”,(Treuhandverhältnis), “Beweislastumkehr” o “inversione dell’onere della prova””Gattungsvermächtnis” o “legato di genere,””Rückwirkung” o “retroattivitä” “Strafaussetzung” o “sospensione della pena””,Strafaufhebung” o “annullamento della pena” “usucapione”(Ersitzung )trovano infatti il loro corrispondente istituto giuridico nell’ambito del Codice di procedura civile(Zivilprozessordnung) e penale sia in Germania che in Italia, seppure con accezioni a volte leggermente diverse. Termini tedeschi come Zweckentfremdung, Zweckumwandlung, corrispondono in entrambe le legislazioni esattamente al “cambiamento/ trasformazione di destinazione d’uso rispetto a quella originariamente prevista” di un oggetto (ad esempio un veicolo precedentemente adibito al trasporto di cose e poi successivamente di persone) o al cambiamento della funzione d’uso di una proprietà (ad esempio da fondo agricolo ad immobile destinato ad uso abitativo) e tale termine nell’ambito di un testo giuridico deve essere pertanto tradotto facendo riferimento appunto ad uno specifico contesto giuridico e non ad un contesto generale. In ciò l’uso di un buon dizionario giuridico può quindi dimostrarsi determinante per la correttezza della traduzione. Ciò si rivela particolarmente importante, ovviamente, nel settore del diritto penale (Strafrecht) dove un’errata traduzione può costare diversi anni di carcere ad una persona che presto o tardi potrebbe desiderare di rivalersi sul traduttore che ha commesso l’errore di traduzione. 1